ROBERTO NÚÑEZ - 03/01/1996 - SPAGNA


La stagione del calcio spagnolo ha vissuto, quest'anno, fasi alterne. In poche
settimane si è passati da momenti di vera euforia a giorni di depressione totale, sia dentro che fuori il rettangolo di gioco. Ricordiamo il dominio madrileno di maggio, quando i Galacticos hanno sollevato la loro decima Champions League battendo in finale i cugini dell'Atletico, vera sorpresa della stagione scorsa e vincitori, qualche giorno prima, della Liga, piazzandosi proprio davanti la squadra di Ancelotti e il Barcellona di Xavi, Piquet, Pedro e Iniesta. 
E sono stati proprio questi ultimi a deludere un'intera nazione al Mondiale brasiliano, insieme ai loro compagni di Madrid Casillas, Sergio Ramos e Diego Costa (tanto per citarne qualcuno). Un fallimento, quello degli ex Campioni del Mondo e d'Europa, totalmente inaspettato e umiliante per tutto il popolo spagnolo che difficilmente scorderà lo 0-5 subito contro l'Olanda.
Ma finita un'era bisogna immediatamente ripartire guardando al futuro (discorso valido per diverse nazionali presenti al Mondiale, azzurri compresi) puntando sulle nuove generazioni. 

Sicuramente la scorsa UEFA Youth League ci è stata molto d'aiuto nella ricerca di giovani talenti ed è proprio grazie ad essa che abbiamo "incontrato" il talento spagnolo di Roberto Núñez, duttile attaccante della cantèra dei Colchoneros, prima punta di movimento a cui piace andare incontro al pallone ed essere sempre nel vivo del gioco. Spesso tende ad abbassare il proprio raggio d'azione, trasformandosi in seconda punta e partendo magari da posizione defilata. All'occorrenza agisce anche sulla linea mediana o sulla trequarti, facendo valere le sue buone doti di uomo assist.  

Fin da piccolo il suo sogno è stato quello vestire la maglia a strisce bianco-rosse dell'Atletico sacrificando la sua infanzia (da bambino sveglia alle 4:00 di mattina per raggiungere i campi di allenamento). La scorsa stagione, complici le buone prestazioni nel settore giovanile, si è allenato frequentemente con Diego Simeone e chissà che la prossima Liga non regalerà al ragazzo di Talavera de la Reina, un posto stabile in prima squadra.





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