CON... MARCO BERTELLI - RESP. SETTORE GIOVANILE EMPOLI

(di Marco Fanuli)



Il ruolo di Responsabile del settore giovanile dell'Empoli è stato affidato, nell'estate 2014, a Marco Bertelli - l'ospite di oggi di Promesse del Calcio - che ha preso il posto dell'ex attaccante azzurro Massimiliano Cappellini. Da Rugani a Hysaj, da Dioussè a Piu, sono tante le soddisfazioni per la società toscana dal giorno del suo arrivo a Monteboro. Con lui abbiamo fatto il punto sul vivaio empolese, annotando anche qualche nome nuovo sul nostro taccuino.




PdC: Benvenuto su Promesse del calcio. Parliamo dell'avvio di stagione delle squadre del vostro vivaio: avete incontrato particolari difficoltà?

MB: L'unica squadra un po' in difficoltà è stata quella degli Allievi Nazionali, perché anche lo scorso anno, con i Giovanissimi, abbiamo avuto qualche problema legato ai risultati e trovare dei classe '99 in Italia non è cosa semplice. Credo comunque che siano difficoltà dovute ad episodi sfavorevoli, ma pensiamo si possa recuperare durante la stagione, valorizzando i classe 2000 che abbiamo in rosa. In compenso la Primavera di Mutarelli è seconda ad un punto dalla Roma avendo perso proprio la partita con i giallorossi all'esordio schierando ben 7 ragazzi classe '98. Dopo però abbiamo vinto le successive 4 giornate subendo solo 3 reti. I Giovanissimi Nazionali, invece, sono primi in campionato.

PdC: Le squadre del vivaio sono state affidate ad allenatori con un'esperienza importante da calciatore e che provengono da settori giovanili altrettanto importanti negli anni '90. Come siete arrivati alla loro scelta?

MB: Sono tutti giovani allenatori a parte Bigica e Falsini che hanno già alle spalle un po' di esperienza. Secondo me è importante che ci sia un filo conduttore tra tutti. Loro sono motivati come me e vorrebbero portare delle novità in un settore giovanile che ha già tante certezze. Sono allenatori con una filosofia comune, che pensano prima di tutto alla crescita dei singoli giocatori e poi al risultato di squadra, mettendo da parte gli interessi personali. Inoltre hanno tutti un punto di vista tecnico-tattico molto moderno. Poi c'è Buscè, un ragazzo che conosce l'ambiente Empoli in maniera perfetta. Aveva già allenato per 2 anni i classe 2001 e quindi ho pensato che fosse giusto per i Giovanissimi Nazionali e ad oggi i fatti mi danno ragione. Gli allenatori dell'Empoli devono far crescere i giocatori con la prospettiva della Prima squadradando loro il tempo necessario, anche perché il settore giovanile è la nostra linfa vitale.



PdC: Un settore giovanile che per organizzazione, strutture e risultati rimane uno dei migliori e invidiati d'Italia. Quali sono i vantaggi di un centro come quello di Monteboro?

MB: Avere un centro sportivo così, con campi di allenamento e convitto, è sicuramente un grosso vantaggio. Il presidente, in futuro, vorrebbe creare anche un altro campo dove ospitare i Giovanissimi Nazionali che attualmente si allenano in una struttura esterna. Il nostro obiettivo è poterli avere tutti a Monteboro. Siamo in attesa dell'ok da parte del Comune di Empoli affinché possano iniziare i lavori. Questo sarebbe chiaramente un grande traguardo perché avremmo tutta la "famiglia Empoli" riunita, compresi gli allenatori che, in questo modo, avrebbero un confronto diretto giornaliero potendo osservare ciascuno l'allenamento dell'altro. Questo secondo me potrebbe significare una crescita continua anche da parte dello staff tecnico, fermo restando che ci sia sempre la voglia e l'umiltà di mettersi in gioco, imparando quindi anche dai colleghi. 
Io ho avuto la fortuna di far parte di questo progetto circa un anno fa: la positività e il senso di appartenenza che si respira a Monteboro l'ho sentita fin dal mio arrivo.
   
PdC: Quanto è stato importante l'appoggio del presidente Corsi in questo progetto, non solo per quanto riguarda l'aspetto strettamente economico?
MB: È assolutamente fondamentale. Il presidente viene spesso a vedere le partite della Primavera soprattutto quando non può andare in trasferta con la Prima squadra. Ma segue spesso anche il campionato dei Giovanissimi Nazionali di Buscè e quello dei Giovanissimi B classe 2002/03. La presenza di un presidente durante le partite e gli allenamenti di ragazzini - che devono ancora dimostrare tutto - fa capire quanto lui tenga al suo "gioiello" costruito nel tempo, che poi è alla base del suo successo. 
Lo scorso anno ben 14 giocatori provenienti dal vivaio sono stati chiamati in Prima squadra e questo penso sia un record assoluto per l'Empoli. Assane Dioussè oggi è titolare in Serie A e probabilmente sarà il futuro uomo mercato della prossima estate: questi sono i risultati degli investimenti del presidente. La sua figura è sempre molto vicina. Spesso ci sentiamo in settimana perché vuole essere aggiornato sulle squadre che non ha potuto seguire. Questo mi gratifica molto e mi responsabilizza, perché capisco che per lui il settore giovanile è sempre al centro dell'attenzione. 


PdC: Gli esordi in Serie A di Alessandro Piu e Assane Dioussè quest'anno sono la dimostrazione della qualità del vostro settore giovanile. Pensa che nell'arco della stagione ci sarà un'occasione anche per altri ragazzi della Primavera?
MB: Sicuramente Alberto Picchi è uno tra i candidati. È centrocampista mancino che esalta le proprie doti quando viene impiegato da mezz'ala in un centrocampo a 3, perché ha dei tempi di inserimento importanti - soprattutto palla al piede - ed è dotato di grande forza e di un gran bel tiro, anche se a mio parere deve crescere ancora sotto il punto di vista della personalità perché ha grandissime doti ma ancora forse non se ne rendere conto. Non vorrei fare altri nomi ma credo che, parlando sempre dei classe '97, ci siano ragazzi come Diego Borghini e Tommaso Fantacci - chiamati già in Nazionale U19 - che hanno qualità per entrare, come Picchi, nel giro della Prima squadra.

PdC: Un altro nome che mi incuriosisce molto è quello di Marco Olivieri. Mi può descrivere brevemente le sue qualità?

MB: Marco è un ragazzo che ha grandi doti fisiche, forza e velocità. È una seconda punta che può fare l'esterno d'attacco. In Nazionale gioca spesso come ala sinistra in un 4-2-3-1 nonostante sia un destro naturale a cui piace rientrare per attaccare lo spazio. Lavoriamo con lui per crescere anche come seconda punta perché sia la Primavera, sia la Prima squadra, giocano spesso col 4-3-1-2. Deve crescere ancora dal punto di vista tecnico e tattico, ma sicuramente è un ragazzo molto interessante.




PdC: Quali sono i prossimi obiettivi del settore giovanile?
MB: Gli obiettivi del settore giovanile dell'Empoli sono sempre quelli di migliorare i ragazzi per proporli in Prima squadra. La partenza della Primavera è stata importante, quindi speriamo di giocarci le nostre carte fino alla fine per arrivare alle finali che reputo molto importanti anche per la crescita dei singoli ragazzi, perché quando ti confronti con le maggiori realtà italiane è chiaro che un ragazzo, alla fine del percorso, ha acquisito esperienza utile alla sua crescita. Con gli Allievi, ovviamente, vogliamo migliorare la classifica, magari con un quinto posto per accedere ai play-off e far crescere in questo modo i ragazzi del '99 e quelli aggregati del 2000. Con i Giovanissimi Nazionali, invece, vogliamo fare un bel campionato e giocarci l'accesso alle finali nei play-off con Fiorentina e altre belle realtà come Carrarese, Prato e Livorno. 

PdC: Infine le chiedo: cosa manca al settore giovanile italiano per essere quantomeno alla pari col resto d'Europa?

MB: Manca sicuramente il coraggio nel lanciare i ragazzi tra i professionisti. Rispetto all'estero penso si dia meno fiducia e spesso vengono dati giudizi troppo affrettati appena si commettono degli errori. Un giovane calciatore ha chiaramente bisogno di tempo per crescere, anche e soprattutto attraverso gli errori. Noi ad Empoli ci sentiamo un po' la "mosca bianca" per i risultati che stiamo ottenendo quest'anno con Gianpaolo (Dioussè e Piu), ma anche lo scorso anno con Rugani e Hysaj grazie a mister Sarri. Ci vuole coraggio, credere in loro e investire nella loro crescita: secondo me le società italiane hanno bisogno di questo.


©RIPRODUZIONE RISERVATA - 21 OTTOBRE 2015
(foto da empolicalcio.net)


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