FINAL EIGHT PRIMAVERA 2016: INTER

(di Marco Fanuli)



La vittoria a San Siro in Coppa Italia è un bel biglietto da visita per i nerazzurri guidati per il secondo anno consecutivo da mister Stefano Vecchi.

Una squadra che rispetto alla passata stagione è cambiata tanto e perso elementi fondamentali in tutti i reparti (Bonazzoli, Puscas, Palazzi, Yao, ecc.). In compenso ne sono arrivati altri che, una volta prese le misure, hanno portato la squadra alla vittoria del secondo trofeo stagionale (se consideriamo anche della Viareggio Cup) e al primato in classifica.

Prima dunque nel Girone B a soli 3 punti dall'Atalanta e a 8 lunghezze dai cugini rossoneri. Una squadra che segna tanto, ma che prima di tutto subisce poco le offensive avversarie. Sicuramente arriva all'appuntamento delle Final Eight da favorita e con la fama di squadra solida, cinica e molto fisica, caratteristica questa che a livello giovanile spesso fa la differenza. Inoltre sono probabili le convocazioni di Manaj e Gnoukouri, oramai lasciati liberi da Mancini per la gioia dell'allenatore bergamasco e della sua squadra. Due elementi che, nonostante in alcuni frangenti parevano fuori gli schemi di gioco, hanno fatto la differenza nel successo sulla Juve proprio in Coppa Italia.




Punti di forza: La squadra è molto fisica e difficile da penetrare. Inoltre a difesa della propria porta può schierare il talentuoso portiere Ionut Radu, fresco di esordio in Serie A e vera saracinesca in Primavera. In attacco tante soluzioni con Baldini, Pinamonti, Correira, Appiah, Delgado, Manaj, Kouamè, Bakayoko e Rapajc pronti a mettere in difficoltà il proprio mister.


Punti deboli: Un gruppo che troppo spesso vive dello stato di forma dei suoi uomini migliori. Quando questi non girano, non gira neanche la squadra. Gli avversari potrebbero sfruttare proprio i momenti di stand by nerazzurro - che nell'arco della partita prima o poi si presentano - per affondare il colpo.


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