FINAL EIGHT PRIMAVERA 2016: ROMA

(di Michele Santoro)



Nella celebre opera teatrale di Samuel Beckett, “Aspettando Godot”, i due protagonisti, Vladimiro ed Estragone passano la loro esistenza in attesa dell'arrivo del misterioso Godot, il cui approdo sembra imminente, ma che invece slitta di giorno in giorno.

La Roma Primavera, allenata da Alberto De Rossi, al momento sa bene cosa provano i due attanti del dramma: l'ultimo titolo risale alla stagione 2012/2013, con la conquista della Supercoppa Italiana. Il successo in campionato, però, manca dal lontano 2011 quando i vari Florenzi, Caprari, Viviani e Politano, conquistarono il settimo sigillo della storia giallorossa di categoria. Da allora i “lupacchiotti” sono sempre partiti col favore del pronostico, ma i trionfi latitano. 

Le premesse per migliorare il palmares ci sono tutte anche quest'anno: girone C dominato con 57 punti, 2 in più del Palermo secondo. Miglior attacco e miglior difesa del torneo, con 64 reti all'attivo, e 17 al passivo, buonissima figura in Europa con un secondo - storico - accesso in semifinale sfuggito solo a causa del maggior tasso tecnico del PSG. Quarto di finale negativo anche in Coppa Italia, ma il carnefice, l'Inter, ha poi vinto il titolo. Numeri importanti nella regular season che in quest'annata, inevitabilmente, dovranno essere confermati anche durante le Final Eight.



Punti di forza: L'undici capitolino ha fatto registrare i migliori rendimenti del girone in entrambe le fasi di gioco. Quasi imperforabili dietro con Marchizza e De Santis, letali in attacco con Sadiq, Soleri e Tumminello. Ottimo inoltre l'apporto in zona assist di Di Livio, uno che con le sue giocate è in grado di cambiare la gara in ogni momento. La cerniera di centrocampo, formata da capitan Vasco e D'urso, coniuga perfettamente quantità e qualità.


Punti deboli: Due le cose su cui lavorare. I giocatori che potrebbero fare alzare ancor di più l'asticella saranno quasi sicuramente assenti. Sadiq non ci sarà a causa delle 6 giornate di squalifica rimediate nel derby per la gomitata rifilata a Mattia, mentre Ponce e Capradossi sono entrambi reduci dalla rottura dei legamenti crociati: l' attaccante argentino ha ancora qualche chance di giocare, per il difensore italiano, invece, è previsto il forfait. L'incognita più importante, però, è sempre quella: la paura di vincere. De Rossi dovrà lavorare soprattutto sulla testa dei ragazzi, cercando di trasmettere calma e serenità: proprio quello che ci vuole per chi ha classe e bravura in abbondanza.


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