IL METODO CRUIJFF




di Wouter Pennings

Chi è stato Johan Cruijff per il popolo olandese? Beh, a questa domanda è impossibile rispondere in maniera assoluta. Però possiamo sicuramente affermare che é stato il calciatore che grazie ad un talento innato, associato ad un atteggiamento da leader, ha portato prima l’Ajax e poi la nazionale Orange a competere a livello mondiale e che grazie alla sua intelligenza tattica ha capovolto il modo di guardare il gioco del calcio.

C’è poi chi risponde che Cruijff ha rappresentato l’Olanda degli anni ‘60, così come i Beatles lo sono stati per il Regno Unito. Questo perché sia lui, sia l’Olanda, sono da sempre binomio di sintonia sociale in cui una mentalità troppo vincente o egoista non ha mai trovato terreno fertile. Ma non tutta l’Olanda può considerarsi “Cruijffista”. Molti sono stati anche i suoi nemici, soprattutto una volta appese le scarpe al chiodo: se c'è accordo totale sul fatto che Johan Cruijff può essere considerato il più grande giocatore olandese di sempre, altrettanto vero è che oggi il suo modo di interpretare il calcio mette, in egual modo, totale disaccordo.  




Ma per ripercorrere la storia dell'icona del calcio olandese per eccellenza e la sua importanza nel settore giovanile dell'Ajax - che ha basato i suoi successi sull'osservazione e l'acquisizione dei migliori talenti in erba nel panorama internazionale - è doveroso un doppio passo indietro.


La scuola dei Lancieri ebbe un'impennata di risultati con l'introduzione del T.I.P.S. Model (Tecnica, Intelligenza, Personalità, Velocità), introdotto a metà degli anni '90 dall'allora responsabile del settore giovanile Co Adriaanse, col benestare di Van Gaal (allenatore della prima squadra). Questo metodo venne conservato per diversi anni fino a quando Wim Jonk, subentrato come responsabile del settore giovanile all'attuale allenatore del Galatasaray Jan Olde Riekekerink, non decise di abbandonarlo del tutto.


Prima ancora, però, fu proprio Cruijff a portare delle innovazioni verso la metà degli anni '80, introducendo un metodo che basava tutto sulla formazione dell'individuo, preferendola a quella del collettivo e lavorando principalmente sullo sviluppo della tecnica di base e sul controllo della palla. Questo per consentire il massimo sfogo al giovane calciatore esprimendosi al massimo del proprio vero potenziale. Fu così che nacquero talenti del calibro di Dennis Bergkamp, Patrick Kluivert, Egdar Davids, Clarence Seedorf, i gemelli De Boer, tanto per citarne alcuni. Ma anche oggi il suo metodo ha dato i suoi frutti, soprattutto per i ragazzi classe 1997 come Donny van de Beek o Abdelhak Nouri.




Il "Plan Cruyff" ebbe seguito anche fuori le mura di Amsterdam, diffuso e commercializzato proprio dalla Cruyff Sports attraverso il genero Todd Beane, a diverse società professioniste come il Maccabi Tel Aviv (dove il figlio Jordi ne è dirigente) o i messicani del Chivas Guadalajara, società che nel 2012 ebbe lo stesso Johan tra i consiglieri, ma per pochi mesi.


Oggi però il suo metodo non sembra aver avuto troppo seguito all'Ajax e nel mondo. Il disaccordo tra gli ex "fratelli orange" Bergkamp e Jonk è dovuto al fatto che il primo ha incaricato dei "performance coaches" provenienti dal mondo extra-calcistico, mentre il secondo si affidava molto alla metodologia dell'ex atleta Ruben Jongkind (autore del Plan Cruyff): una questione che di fatto ha interrotto - con l'amaro in bocca - l'evoluzione sul metodo introdotto da Johan. Ma la chiusura di questo capitolo (dovuta soprattutto ai continui disaccordi presenti e passati del club) non potrà di certo ad intaccare la memoria e la grandezza del "Profeta del gol".




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