SPECIALE CALCIOMERCATO: VOLTI NUOVI - PARTE 7

(di Michele Santoro)



Chi porta il pesante cognome del padre, chi del fratello e chi, dopo gli elogi collezionati durante lo scorso Europeo, è tenuto a dimostrare le proprie qualità anche in un campionato difficile come quello italiano. Fiorentina, Lazio e Juventus attendono di scoprire se gli affari fatti in estate potranno aggiungere qualità alle rispettive rose.



PARTE 7



Ianis Hagi - Fiorentina
“Tale padre tale figlio” recita un famoso detto anche se, in questo caso, potrebbe essere smentito clamorosamente soprattutto se l’investitura viene dal mitico Gheorghe Hagi, che di Ianis non è solo genitore, ma anche ex allenatore: “Mio figlio diventerà più forte di me. Alla sua età non ero così bravo”, ha affermato il “Maradona dell’est”. Il neo trequartista classe ‘98 della Fiorentina è meno funambolico e geniale del padre, ma molto più equilibrato e utile al lavoro della squadra. Hagi Jr. ha un grande controllo di palla, è veloce e con i piedi può indirizzare la palla dove vuole. Ambidestro, Sousa (o Guidi in Primavera) lo potrà schierare come fantasista in un 4-2-3-1, al posto di Ilicic, o come mezzala in un 4-3-3; prezioso anche in fase di non possesso grazie al suo spirito di sacrificio. Già capitano e numero 10 della nazionale rumena U18, Ianis è cresciuto nell’Accademia di famiglia e nella scorsa stagione si è imposto all’attenzione degli addetti ai lavori grazie alle ottime prestazioni col Costanza.


Jordan Lukaku - Lazio
Fratelli sì, ma diversi, in tutto. Romelu, attaccante dell’Everton e della nazionale belga, ordinato, dedito al lavoro e metodico, e Jordan, pasticcione, un po’ immaturo ma soprattutto nuovo terzino sinistro della Lazio. 22 anni compiuti a luglio, il più piccolo dei fratelli Lukaku ha nella corsa e nella fisicità le sue doti migliori; il mancino è buono, come l’elevazione e il colpo di testa. In alcuni casi non riesce a controllare gli interventi, risultando irruento in area di rigore. Per questo motivo, sia all’Anderlecht che all’Oostende gli allenatori hanno preferito farlo giocare più avanti, facendogli ricoprire non solo il ruolo di terzino ma anche quello di tornante in un 3-5-2 o addirittura di ala in un 4-4-2. In generale deve ancora migliorare l’approccio mentale alla partita e l’attenzione su tutti i 90 minuti. Sarà sicuramente molto utile alla causa di Inzaghi grazie alla sua versatilità, ma occhio ai falli.



Marko Pjaca - Juventus
Il frutto più pregiato del sempre fecondo settore giovanile della Dinamo Zagabria sarà chiamato al durissimo esame della Serie A al servizio della Vecchia Signora. 21 anni, fantasia e tecnica brasiliana racchiuse in un fisico granitico, come nella migliore tradizione croata. Con lui in rosa Allegri potrà veramente sbizzarrirsi: mezzala offensiva nel classico 3-5-2, esterno offensivo nel 4-3-3 o nel 4-4-2, e ancora trequartista o seconda punta. Talento cristallino praticamente inarrestabile nel dribbling e formidabile nel disegnare assist che i giocatori ordinari neanche immaginerebbero. Niente male anche il suo rapporto con la porta: le 20 reti in 61 gare con la Dinamo testimoniano la grande concretezza del numero 20 bianconero. Questo è Marko Pjaca, anche se l’impressione è che il meglio debba ancora arrivare.

PARTE 6 (Nagy, Boyè, Toledo)

Commenti