AYMEN BARKOK - 21/05/1998 - GERMANIA/MAROCCO

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di Marco Fanuli

Non sarà stato fin da subito tra le prime scelte di Niko Kovac durante la passata stagione in Bundesliga con la maglia dell'Eintracht Francoforte, ma negli spezzoni di partita in cui è stato impiegato (solo 6 volte dal primo minuto) ha sempre fatto vedere di poter spostare gli equilibri di una partita. E probabilmente, da qui in avanti, le occasioni per poter ammirare nuovamente le inequivocabili doti tecniche del tedesco di origini marocchine classe 1998 Aymen Barkok, saranno sicuramente maggiori.

Il Praunheim 1908 è una società con sede a Francoforte (a nord del fiume Meno) dalla lunga storia nei campionati dilettantistici tedeschi e intorno la metà del primo decennio degli anni 2000 ha visto crescere, sull'impraticabile campo da gioco in cemento (ricoperto di erba sintetica appena pochi mesi fa), il talento di Aymen. Nel 2013 finalmente la chiamata dell'Eintracht, convinta a puntare su lui non solo per le abilità tecniche che metteva in mostra tra i pari età, ma anche grazie ad un fisico imponente sviluppatosi negli anni in modo armonioso.

Anche per via della sua struttura fisica, viene inizialmente impiegato in differenti ruoli, alla ricerca della posizione che ne esaltasse le qualità, fino a quando viene riconosciuto come centrocampista offensivo dallo staff tecnico, grazie a quell'innata naturalezza di saper saltare l'avversario e agire tra le linee. Nel settembre del 2014 però succede qualcosa di apparentemente devastante dal punto di vista professionale: la rottura del legamento crociato del ginocchio destro è una vera catastrofe nella testa di un allora 16enne Aymen. Ma con grande sorpresa - anche dello staff medico tedesco - il ragazzo nel marzo del 2015 è già in campo a trascinare la sua squadra in campionato.

L'esordio in Bundes (datato 20 novembre 2016) ha dell'incredibile: entra a 15 minuti dal termine nella partita contro il Werder Brema (ferma fino a quel momento sull'1-1) e al 90esimo decide la gara prendendo palla sul centro destra del limite dell'area avversaria e facendo partire un tiro sul secondo palo di sinistro col contagiri che lascia impotente il portiere biancoverde Wiedwald. 





Elegante e possente dal punto di vista fisico (188 cm di altezza) con il pallone tra i piedi sembra poter fare e inventare qualsiasi cosa, grazie a quelle lunghe leve da fenicottero che gli permettono di fare buona guardia al pallone, ma anche di uscire in dribbling da situazioni complicate e di saltare l'uomo con estrema efficacia.

La corte serrata della federazione marocchina ha di fatto privato la Germania di un prospetto dal sicuro avvenire, nonostante nel suo curriculum c'è sempre stata la maglia tedesca dalla prima partita in U16 fino alle recenti uscite con l'U19 ai Campionati Europei in Georgia. Sulla sua decisione ancora non è stata messa la parola fine anche se, al momento, l'unica cosa che sembra importare alla nuova stellina della Bundesliga è quella di affermarsi maggiormente con la maglia della sua città natale. 



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