SI PUO' MIGLIORARE IL SETTORE GIOVANILE ITALIANO? - PARTE V

di Marco Fanuli

Due tecnici di Serie B (intervistati ai tempi della Primavera) e un responsabile di un settore giovanile di Serie A: Gianpaolo Castorina (Virtus Entella), Fabio Gallo (Spezia Calcio) e Ruggero Ludergnani sono intervenuti su Promesse del Calcio per parlarci di come - secondo loro - è possibile migliorare il settore giovanile italiano.



Gianpaolo Castorina (Allenatore Virtus Entella)
"Innanzitutto bisognerebbe aumentare il tempo degli allenamenti perché i ragazzi hanno bisogno di “campo” e di proposte di allenamento dove ci sia spesso il pallone. E poi per quanto riguarda gli istruttori e le società, a volte devono avere più coraggio ad utilizzare giocatori del settore giovanile, soprattutto italiani e farli sbagliare anche in maniera eclatante. I ragazzi a quest’età, hanno bisogno di giocare e di fare esperienza anche attraverso gli errori: sono convinto che un ragazzo che oggi sbaglia, nella partita successiva sbaglierà un po’ meno e così via, finché non arriva a capire il problema, correggendo le proprie mancanze."


Ruggero Ludergnani (Responsabile settore giovanile SPAL)
Secondo me è una questione che non riguarda solo il calcio. Basta vedere quanti immigrati arrivano in Italia: è molto difficile dare spazio agli italiani quando ci sono così tanti stranieri. Per quanto riguarda la loro crescita, invece, penso si stia prendendo la strada giusta, vista la qualità dei campionati. Io che vengo dalla Lega Pro mi rendo conto che competere con squadre di A e B è molto difficile, perché il livello è più alto e c'è sicuramente più competizione. Ma alla fine non credo esistano tanti segreti per essere all'altezza: bisogna avere bravi istruttori. Il mondo scolastico non aiuta perché limita il lavoro dei ragazzi, costretti ad arrivare tardi o saltare gli allenamenti. È un sistema molto grande e complesso da sviscerare alla base, ma non bisogna dimenticare che il mondo sta cambiando e che dobbiamo adeguarci ai cambiamenti. Questa è la realtà.

Fabio Gallo (Allenatore Spezia Calcio)
Penso che oggi ci siano stati dei progressi per quanto riguarda la cultura calcistica. Intendo dire che attualmente i ragazzi hanno conoscenze tattiche e di gioco migliori rispetto ai miei tempi. Al contrario, credo ci sia stata una regressione su un aspetto fondamentale nel giovane calciatore: la tecnica di base. Oggi si lavora molto poco su questo punto e i ragazzi mi sembrano peggiorati rispetto a quando io facevo parte del settore giovanile dell'Inter. Questa e la mia impressione. Avendo lavorato nell'Atalanta, dove il settore giovanile è ancora oggi considerato l'eccellenza in Italia, ho cercato di portare qui allo Spezia la mia filosofia per quanto riguarda i miglioramenti di base su tutti i ragazzi, anche perché sono convinto che la presenza di una buona base tecnica sia all'origine di un buon calciatore.


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