FABRIZIO CALIGARA - 12/04/2000 - ITALIA

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di Antonio Sepe

"C'è anche un altro 2000 di qualità. Si chiama Fabrizio Caligara". Queste le parole al miele di Max Allegri mentre il panorama calcistico veniva a conoscenza di Moise Kean. Ad un anno esatto di distanza, Caligara sta crescendo senza pressioni in Primavera, senza però mai perdere l'occasione di confrontarsi con i grandi. In particolare, il giovane originario di Novara non dimenticherà mai il 12 settembre 2017 quando, al minuto 85 del match valido per i gironi di Champions League tra Barcellona e Juventus, lo speaker del Camp Nou annuncia il suo ingresso in campo a 3 minuti dal 90: il tecnico livornese gli concede così di esordire ufficialmente "nel calcio che conta".


La storia calcistica di Caligara, però, affonda le sue radici nel vivaio dell'Inter, anche se per poco. Il suo percorso sportivo lo porta successivamente alla Pro Vercelli, avvicinandolo a casa. Ed è proprio durante un torneo disputato con la squadra vercellese che la Juventus mette gli occhi addosso, innamorandosi a prima vista del suo talento e aggregandolo immediatamente nell'U17 bianconera.


Centrocampista che ogni tanto si toglie lo sfizio del gol, alla prima stagione mette a referto 2 gol in 17 apparizioni, convincendo Fabio Grosso a portarlo con sé in Primavera. Finalmente Caligara (che nel frattempo continua ad esprimersi ad alti livelli) può assaporare anche il gusto della Uefa Youth League, dove riesce anche a trovare la via del gol. Il campionato, al contrario, non porta troppe soddisfazioni né alla sua squadra (fuori al primo turno dei playoff) né a lui.


Nella rappresentativa nazionale U16, non lascia grandi ricordi. Differente è il discorso quando si parla dell'U17: il ragazzo diventa punto fermo della squadra del CT Bigica riuscendo anche ad andare 2 volte a segno, compresa l'importantissima rete che ha permesso agli azzurrini di staccare il pass per gli Europei di categoria.



Dotato di una grande personalità, in questa stagione ha giocato appena 3 partite a causa di una squalifica rimediata contro il Genoa (
reazione spropositata al secondo cartellino giallo mostratogli dall'arbitro), che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per altrettanti match.

Mancino naturale, è una mezzala completa che è solita giocare nel settore centro-sinistro in un centrocampo a 3, abile anche come interprete di una mediana a 2, ma anche come mediano puro e trequartista. Può essere definito specialista dei calci piazzati e dei tiri da fuori ed in campo è sempre uno dei primi ad andare a pressare gli avversari, a volte anche con troppa irruenza (come testimonia l'ammonizione rimediata al Camp Nou per una scivolata decisa ai danni di Busquets).

Quando si prova a paragonare Caligara ad un calciatore già affermato, quello di Claudio Marchisio è il nome che si avvicina di più - per caratteristiche - al ragazzo, vero idolo del talentino originario di Domelletto. L'augurio è quello che possa ripercorrere la carriera del campione bianconero, anche se, come ha detto lui stesso, "non sarà un percorso facile".

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