NICOLÒ BUSO - 01/02/2000 - ITALIA


di Alessandro Iacobelli

Un gol da cineteca a San Siro. Del Piero, Ibrahimović, Milito? No grazie. Stiamo parlando di Nicolò Buso. Nel giugno del 2015 si gioca a Milano la Finale del Torneo tra Regioni. Un quindicenne in forza al Giorgione calibra un destro a giro che gonfia la rete.

Questo l’inizio della carriera di un nipote d’arte. Renato, ex Sampdoria e Juventus, è il riferimento principale. Nicolò nasce l’1 febbraio 2000 a Treviso. Il reparto offensivo scorre nel sangue della famiglia: lo zio era un attaccante di tutto rispetto e il nipote, contagiato dalla passione calcistica, segue la strada tracciata.

I primi colori indossati da Nicolò sono il bianco ed il rosso. Cresce nel vivaio del Giorgione, club che oggi milita nel campionato di Eccellenza veneta. Il calcio in Provincia è una palestra vera, pura e naturale verso il professionismo. La rete di San Siro è il segnale lapalissiano che il destino ha deciso di puntare su di lui.

Nell’estate del 2016 il telefono squilla. Dall’altra parte della cornetta c’è il Cesena. Il sodalizio bianconero è sicuro e l’affare si chiude in un attimo. Una stagione di rodaggio nell’U17 e poi il salto in Primavera a soli 17 anni. I numeri parlano per Nicolò: in questa stagione, nel girone A del torneo Primavera 2, registra 10 presenze e 5 reti all'attivo.





Attaccante fino al midollo. Ruolo preciso? Sembra facile dirlo. In realtà Buso può indossare il vestito da seconda punta, da esterno o da prima punta, stile Mertens per intenderci. Sgusciante e rapido con la palla tra i piedi. Destro naturale ma disinvolto anche col mancino, si esalta nell’uno contro uno e nei fraseggi stretti con i compagni di squadra. Sul piano fisico non è un colosso, però il margine di maturazione è ancora ampio.

Testa e gambe. Per affermarsi a certi livelli serve consapevolezza, testardaggine e serietà. Nicolò Buso sembra rispettare tali parametri. 
Dall'estate 2018 il passaggio alla corte di mister De Rossi con la maglia della Roma Primavera, poi il passaggio in prestito nelle fila del Venezia. Se il buongiorno di vede dal mattino, allora i sogni potrebbero rivelarsi favolose realtà.

Commenti