SAMUELE MULATTIERI - 07/10/2000 - ITALIA


di Alessandro Iacobelli

Il Castello di San Giorgio, incastonato nella collina, domina 93.000 anime. Il calcio è un vero e proprio vanto per La Spezia. La Serie B ormai è una piacevole abitudine per i calorosi tifosi del “Picco”. La Prima squadra non è però l’unica ciliegina sulla gustosa torta. La società presieduta da Stefano Chisoli dedica risorse e pensieri anche al Settore giovanile. Tanti i talenti in rampa di lancio già visionati da esperti addetti ai lavori.

Uno di questi è senza dubbio Samuele Mulattieri. Un gioiellino fatto in casa, senza coloranti o conservanti insomma. Nato il 7 ottobre 2000, deve ancora spegnere le fatidiche 18 candeline per raggiungere la maggiore età. Madre natura gli ha donato doti tecniche di base rare, da gestire con maniacale parsimonia.

Samuele abbina scuola e calcio fin dalle origini. I primi passi nel vivaio della Sarzanese con lo zio Diego - reduce da stagioni nel professionismo, ma anche in Serie D - come esempio da seguire. Arriva il 2010 e lo Spezia diventa l’approdo ideale. Quando chiude gli occhi non riesce a dormire, perché sogna continuamente Zlatan Ibrahimovic. Il genio svedese stimola Samuele ad emularne le gesta. Ecco allora il piccolo Mulattieri che sfodera giocate da applausi, gol e assist con il pilota automatico. 



Atleticamente può ancora migliorare. Il tempo è l’arma principale con cui dovrà cementare testa e fisico. Il percorso di crescita vive fasti lodevoli con la casacca a degli Allievi Nazionali. La squadra bianconera, guidata da Riccardo Corallo, prenota il biglietto per le finali. Stese al tappeto Juventus e Pescara, prima di soccombere solo al Palermo. In quella strepitosa annata però Mulattieri timbra 30 gettoni e 7 reti con una perla nella Viareggio Cup.

Nell’estate 2017 Samuele approda con il marchio di leader nella rosa della Primavera. Cambia la categoria, ma i numeri rimangono gli stessi. In 12 presenze, trafigge per 9 volte i portieri avversari. Oltre 1.000 minuti disputati e 2 apparizioni anche nella Coppa Italia con 1 gol realizzato. Tutto ciò nel ruolo di trequartista: mai egoista, ma quando vede la porta non perdona.

Fuori dal campo rimane un ragazzo assolutamente normale. Bravo a scuola, dove apprezza materie come filosofia e scienze. Quando giungerà la chiamata di mister Gallo? "Lo scopriremo solo vivendo".

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